E' stato un vero e proprio assalto di fotografi e giornalisti l'arrivo di Valeria Golino a Mosca alla XVI edizione di N.I.C.E. RUSSIA 2013, diretto da Viviana del Bianco, Grazia Santini e, in veste di direttore esecutivo Russia, Olga Strada. Per la prima volta in Russia, l'attrice ha aperto ieri il Festival al Cinema 35mm in duplice veste: madrina della manifestazione e regista.
Il suo cortometraggio 'Armandino e il Madre' (2010) seguito dal trailer del suo primo lungometraggio 'Miele' (2012), alla presenza di Jasmine Trinca - protagonista della pellicola - sono stati accolti con entusiasmo e calore dal pubblico russo che ha riempito la sala e ha subissato le due attrici di domande.
"Sedici anni di N.I.C.E. significano un'autentica tradizione, associata a due parole importanti: cinema e gioventù" ha dichiarato il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Adriano Dell'Asta in conferenza stampa. "Cinema significa sognare all'infinito. Gioventù significa credere che questi sogni si possano realizzare. E in un momento di crisi come questo, il lavoro del N.I.C.E. acquista ancora piu' significato".
"Il N.I.C.E. non solo aiuta il cinema emergente, ma anche il pubblico russo a capire cosa succede nel mondo, perche' il cinema italiano e' un fenomeno mondiale ancora oggi" ha commentato Naum Klejman, direttore del Museo Statale del Cinema di Mosca e sostenitore dell'evento.
La serata di apertura si è conclusa con la proiezione del film di Silvio Soldini Il comandante e la cicogna (2012).
Oggi l’avvio vero e proprio del Festival con i primi film in concorso: I più grandi di tutti (2012) di Carlo Virzì e Appartamento ad Atene (2011) di Ruggero Dipaola.
Seguiranno : Io sono Li di Andrea Segre (2011), Qualche Nuvola (2011) di Saverio di Biagio, L'ultimo Pastore (2012) di Marco Bonfanti. Chiudono il Festival Breve storia di lunghi tradimenti (2012) di Davide Marengo e L'innocenza di Clara (2012) di Toni D'Angelo.
Evento speciale, un omaggio a Marcello Mastroianni con la proiezione del documentario Ritratto di uno sconosciuto - Marcellus Dominicus Vincentius (2006) di Roberto Meddi e Gioia Magrini.